
Kali, in sanscrito कालिका (colei che è nera o colei che è la morte) è la Dea del Tempo, del Giorno del Giudizio e della Morte, anche conosciuta come la dea nera (la forma femminile del sanscrito kala, ovvero giorno del giudizio universale-morte o nero).
Kali è la fusione ultima delle apparenze nella realtà del Sé.
È rappresentata come un'adolescente, nuda e selvaggia, con quattro braccia, cosparsa di sangue e adorna di una collana di teschi e di una cintura di serpenti.
Secondo i racconti del 500 d.C del Devi-Mahatmya, Kali nacque dal Terzo Occhio della Grande Dea Durga, la cui non riusciva a sconfiggere i demoni guidati da Canda e Munda contro i quali aveva intrapreso una Guerra Cosmica. Durga si concentrò per generare l'incarnazione della violenza assoluta e proiettò Kali nel campo di battaglia.
Kali distrusse i demoni, ma talmente eccitata dalla sua potenza non riuscì a fermarsi, cominciando a uccidere anche gli Dei.
Durga allora fece appello a Shiva, il quale si distese tra i corpi agonizzanti.
I suoi begli occhi e il suo Lingam in erezione calmarono Kali che si fece scivolare su di lui e scoprì la capacità di incarnare l'Amore Assoluto. La sorpresa della penetrazione fu tale che la sua lingua le uscì da labbra e puntò verso il cuore. Per questo è venerata dai Tantra come incarnazione della Potenza e dell'Amore Assoluto.
Rappresentata con simboli apparentemente inquietanti,
in un livello profondo questi rivelano aspetti di risorsa
dell'Energia di Kali.
È una Dea che libera dalle illusioni, distruggendo inganni
e mostrando ciò che esiste:
la cruda Verità.
Lei è la Madre Cosmica, scura come la tempesta nuda (libera dai costumi e dalle illusioni, è l'espressione di Pura Verità e Autenticità) e con la capigliatura che scende fino alle ginocchia. Sulla fronte brilla uno spicchio di Luna, i tre occhi indicano la dissoluzione del tempo passato presente e futuro. I seni nudi come simbolo della generosità della Madre, in india la chiamano anche Maa Kali, la sua Yoni aperta sul mondo:
è la Grande Dea che crea il Cosmo.
La Yoni da cui nasce il Lingam, come simbolo che la forza di Shiva emerge dalla potenza assoluta del femminile. Qui ci ricorda che senza Shakti, il principio di potenza femminile e sua moglie, anche Shiva è inerme.
Le quattro braccia rappresentano il ritmico susseguirsi
della Creazione e Distruzione nel ciclo cosmico.
La spada a mezza luna genera il Silenzio dal chiacchiericcio mentale che crea la realtà duale, insinuando dubbi e paure. Con la spada infatti taglia la testa e se le porta al collo in forma di collana, come simbolo della sconfitta dell'Ego, portando quindi il Silenzio.
Dubbi e paure della Mente / Ego sono raccolti nella coppa che porta in mano.
Le braccia mozzate rappresentano il legame con l'azione e dunque con il Karma, nella relazione con il Ciclo Cosmico.
È liberatrice del Karma;
in senso assoluto non esistono Bene e Male,
ma tutto si equilibra all'infinito.
La Dea ama tutti senza differenza alcuna, dispensando il suo amore; l'aspetto spaventoso ha la funzione di spingere al coraggio di superare i limiti.
Kali ama la notte, viene infatti adorata durante la Luna Nera o il martedì a mezzanotte e i suoi rituali si praticano solitamente nel buio totale.
Una Dea al di là delle regole,
è Natura Assoluta,
Grande Dea, Coscienza, Meraviglia, Gioia;
trascende e annienta gli opposti.
contattaci per saperne di più!
Un abbraccio,
Aurora
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